Passeggiando tra gli scaffali del supermercato, vi sarà capitato di notare confezioni di gomme da masticare letteralmente tappezzate di bollini, simboli e claim colorati. “Senza zucchero”, “Protezione denti”, “Con xilitolo”, “Approvato dai dentisti”: una vera e propria parata di messaggi che sembrano trasformare un semplice chewing gum in un presidio per la salute orale. Ma quanto c’è di realmente sostanzioso dietro questa comunicazione apparentemente rassicurante?
Il labirinto dei simboli: cosa significano davvero
La strategia commerciale è ben congegnata. I produttori sanno perfettamente che il consumatore moderno cerca prodotti funzionali, che oltre al piacere gustativo offrano un qualche beneficio tangibile. Ecco quindi spuntare simboli che richiamano denti bianchi e sorrisi smaglianti, bollini che evocano certificazioni scientifiche e diciture che promettono protezione. Il problema? Non sempre questi elementi grafici corrispondono a proprietà effettivamente dimostrate o superiori rispetto ad alternative più economiche.
Prendiamo ad esempio il classico bollino rotondo con l’immagine stilizzata di un dente. Appare autorevole, quasi medico, ma in molti casi si tratta semplicemente di un elemento decorativo del packaging, senza alcuna certificazione ufficiale alle spalle. Altre volte, invece, il simbolo rimanda a proprietà generiche degli ingredienti, non al prodotto specifico che state per acquistare.
Gli ingredienti sotto la lente: distinguere il marketing dalla realtà
Lo xilitolo viene spesso enfatizzato come ingrediente miracoloso per la salute dentale. Sebbene lo xilitolo abbia dimostrato alcune proprietà interessanti, la quantità presente in una singola gomma da masticare può variare notevolmente da prodotto a prodotto. Pagare un sovrapprezzo del 40-50% senza verificare l’effettiva concentrazione dell’ingrediente attivo rappresenta un cattivo affare.
Allo stesso modo, l’assenza di zucchero viene presentata come una conquista straordinaria, quando ormai la stragrande maggioranza delle gomme da masticare sul mercato utilizza dolcificanti alternativi. Non si tratta quindi di una caratteristica distintiva, ma di uno standard di categoria. Eppure, quel bollino “sugar free” campeggia in bella vista, suggerendo implicitamente una superiorità che non esiste.
I claim salutistici: tra normativa e interpretazione creativa
Il Regolamento europeo 1924/2006 disciplina i claim nutrizionali e salutistici, stabilendo criteri precisi per le dichiarazioni sui prodotti alimentari. Le aziende non possono affermare che un prodotto cura o previene malattie senza autorizzazioni specifiche. Tuttavia, esistono zone grigie sapientemente sfruttate. Formule vaghe come “aiuta a mantenere” o “contribuisce al benessere” non costituiscono vere e proprie promesse terapeutiche, ma nella mente del consumatore creano un’aspettativa di efficacia che raramente viene mantenuta.
Particolarmente subdoli sono i richiami a presunte approvazioni da parte di associazioni odontoiatriche. Questi endorsement possono derivare da varie tipologie di collaborazione, non sempre legate a una verifica scientifica indipendente del prodotto. Un generico “raccomandato per l’igiene orale” può significare semplicemente che masticare dopo i pasti è meglio che non fare nulla, non che quella specifica gomma abbia proprietà superiori.

L’effetto alone delle promozioni abbinate
Le offerte speciali amplificano ulteriormente il fenomeno. Quando un prodotto già gravato da un prezzo maggiorato per via del marketing salutistico viene proposto con un ulteriore bollino “in promozione”, il consumatore percepisce un’opportunità imperdibile. La combinazione tra promesse di salute e sconto apparente crea un cocktail persuasivo difficile da resistere.
Tuttavia, analizzando attentamente i prezzi al chilogrammo o al pezzo, emerge spesso che anche in promozione questi prodotti costano più di alternative prive di enfasi salutistiche ma con composizione sostanzialmente identica. La differenza reale sta nella confezione e nella comunicazione, non nella formulazione.
Come difendersi: strategie pratiche per acquisti consapevoli
Prima di tutto, imparate a leggere l’etichetta nutrizionale vera e propria, quella tabellare che riporta ingredienti in ordine di quantità. Se lo xilitolo compare al quinto o sesto posto, la sua presenza è minima. Confrontate prodotti diversi: spesso scoprirete che le composizioni sono pressoché identiche, nonostante differenze di prezzo significative.
Diffidate dei bollini autoreferenziali, quelli creati dalle stesse aziende produttrici. Cercate invece certificazioni di enti terzi riconosciuti, che hanno realmente verificato proprietà specifiche. Attenzione anche alle promesse troppo ampie: una gomma da masticare può contribuire alla pulizia meccanica dei denti attraverso la stimolazione salivare, ma non sostituisce lo spazzolino e certamente non “protegge” o “rinforza” lo smalto in senso clinico.
Il vero valore aggiunto: informazione e scelta ragionata
Masticare un chewing gum dopo i pasti stimola effettivamente la produzione salivare, che ha proprietà di auto-pulizia dentale e contribuisce alla rimozione di residui alimentari. Questo beneficio, però, è pressoché universale e non richiede ingredienti speciali o prezzi gonfiati. La scelta dovrebbe basarsi su preferenze gustative e convenienza economica, non su promesse salutistiche difficilmente verificabili.
Quando vi trovate davanti allo scaffale, prendetevi quei trenta secondi in più per confrontare prezzi e ingredienti. Spesso la confezione più semplice, quella senza la parata di simboli e bollini, contiene esattamente gli stessi componenti attivi della variante “premium”, ma costa la metà. Il vostro portafoglio ringrazierà, e la vostra salute dentale non subirà alcuna differenza apprezzabile.
La tutela del consumatore passa anche attraverso piccole scelte quotidiane. Imparare a distinguere il marketing sostanziale dalla comunicazione puramente persuasiva vi trasformerà in acquirenti più attenti e meno vulnerabili alle strategie commerciali aggressive. E ricordate: nessuna gomma da masticare, per quanto arricchita o certificata, potrà mai sostituire una corretta igiene orale quotidiana e controlli periodici professionali.
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